Anemone dei prati

//Anemone dei prati
Anemone dei prati2019-03-11T16:47:37+00:00

Project Description

Nome: Anemone Hortensis
Famiglia: Ranuncoloaceae
Il nome del genere attribuito a Teofrasto significa fiore del vento per le fragili corolle variamente colorate che si agitano al minimo spirare del vento. Infatti in greco anemos = vento. È Ateneo che c’informa inoltre che Teofrastoconosceva tre diverse specie di Anemoni (il montano che fiorisce alla fine della Primavera, il pratese che fiorisce in Estate e il sativo i cui fiori si trovano dalla fine dell’Inverno a tutta la Primavera). Altre citazioni antiche di questo fiore abbiamo da Cratino (che menziona soprattutto la specie sativa); da Dioscoride (che ricorda due specie: silvestre e ortense); e anche Plinio (che usa il nome Anemone sativo). Altri testi (per spiegare l’origine del nome del genere) menzionano la parola latina anima = soffio vitale, per la breve vita dei suoi fiori. Altri ancora fanno derivare il nome del genere dal fiume Anemo che scorre presso Ravenna, dove si dice che per la prima volta gli antichi avrebbero scoperto questo fiore. Ma ci sono anche interpretazioni mitologiche: per i greci Anemone era la sposa di Zefiro (vento caldo dell’ovest che favoriva la nascita dei fiori e dei frutti).
Il nome della specie invece deriva dal latino nemus = del bosco con evidente riferimento al suo habitat boschivo.
Le foglie basali o radicali (assenti al momento della fioritura) presentano un picciolo eretto e una lamina fogliare divisa profondamente in 3 lobi lanceolati.
Le foglie cauline si sviluppano in verticilli con un evidente picciolo (da 1 cm). Sono in numero di 2 o 3 e si trovano all’altezza del terzo apicale del fusto detto anche terzo superiore del fusto. La forma della foglia è tripartita con profondi segmenti, a loro volta 2-5 partiti e dentati in modo grossolano. Quest’ultimo tipo di foglia presenta dei peli chiari quasi argentei senza gemme ascellari.
Ogni fusto presenta un solo fiore ermafrodito largo da 2 a 5 cm. Il peduncolo (lungo 2 – 3 cm) del fiore è lievemente peloso. I sepali petaloidei del calice corollino normalmente in numero di 6 (ma possono arrivare fino a 8 – 12) sono bianchi, raramente rosati o blu-pallido e di forma ellittica. La parte inferiore del petalo presenta delle striature quasi violette. Le antere degli stami (molto numerosi) sono gialli. Per questo fiore si parla di poliandria primaria, ossia una struttura primitiva (dal punto di vista evolutivo) caratterizzata da numerosi stami in disposizione spiralata. Altrettanto numerosi sono i pistilli che poi si trasformano in frutti.
Impollinazione tramite api e mosche.
La fioritura va da febbraio a maggio.

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